Il Cincillà, un amico di morbidezza

Dr Alessandro Melillo, DVM, SPACS, GPCert – ExAP

Il Cincillà è un piccolo roditore di origini sudamericane che, allo stato selvatico, vive sugli altipiani andini di Perù, Cile e Argentina, fra i 1500 e i 4500 metri di altitudine: un ambiente arido e freddo che ha causato l’evoluzione di caratteristiche molto particolari in questo animaletto.

Una prima necessità, in alta montagna, è difendersi dal freddo; per questo motivo il Cincillà ha sviluppato una delle pellicce più morbide e folte del mondo: pensate che da ogni follicolo nascono fino a 50 peli! Purtroppo, questa meravigliosa pelliccia ha fatto gola a molti e, fra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, è stato portato sull’orlo dell’estinzione. Un piccolo gruppo fu catturato e trasferito in California dove se ne studiarono le tecniche di allevamento, inizialmente per rifornire la industria della pellicceria e più di recente, per fortuna, a scopo ornamentale e da compagnia.

In natura il Cincillà è di un bel colore grigio argentato, mimetico fra le rocce mezze innevate fra cui vive: le selezioni hanno però determinato la comparsa di moltissime colorazioni, dal bianco puro, al beige, al nero profondo. La pelliccia del cincillà è sicuramente una delle cose più morbide e piacevoli al tatto che esistano: generalmente, però, il suo legittimo proprietario ne è abbastanza geloso e richiede un po’ di tempo perché si fidi abbastanza da farsi accarezzare a lungo!

I Cincillà in natura sono animaletti prevalentemente notturni: per vedere al buio, hanno grandi occhi neri e lucenti che ci appaiono così accattivanti sul loro musino arrotondato. In alcune mutazioni gli occhi diventano rossi, color rubino o anche azzurri.

Nonostante questo, il senso prevalente nel Cincillà non è la vista, bensì l’udito: le sue orecchie grandi e mobilissime – nonché internamente molto complesse – lo rendono capace di udire i più lievi fruscii nel suo habitat. Allo stesso modo, però, lo rendono anche molto sensibile, perciò bisogna avere l’accortezza di ospitarlo in ambienti tranquilli e lontano dai rumori forti di casa o della strada.

Infine, l’ambiente ha plasmato anche il modo in cui il Cincillà si muove: saltando agilmente fra una roccia e l’altra, riesce a nascondersi negli anfratti sfuggendo così ai suoi predatori. Per cui, il cincillà è un animale molto agile e flessibile, con zampine sottili e nervose che si fratturano facilmente in seguito a manipolazioni errate oppure se gli animaletti sono mantenuti in ambienti inadeguati, ad esempio con rete troppo larga in cui i piedini possano rimanere impigliati. Anche in casa, il Cincillà ha bisogno di spazio per sfogare la sua energia: pensate che può compiere salti di oltre un metro! Le zampine anteriori del Cincillà sono provviste di 4 dita parzialmente prensili, per cui questo animale è in grado di manipolare il cibo o piccoli oggetti; quelle posteriori invece ne hanno solo 3 e sono molto più lunghe, per saltare. Anche la coda contribuisce al suo modo di spostarsi: è piuttosto lunga (anche se non si nota a prima vista perché il Cincillà la tiene piegata sul dorso) e ricoperta di peli più lunghi e duri rispetto alla pelliccia del resto del corpo; viene usata come contrappeso, bilanciere e timone durante le corse e i salti.

A differenza di tanti altri animali cresciuti in climi ostili, il Cincillà non va in letargo ed è attivo tutto l’anno, sia in natura che in domesticità; è una specie piuttosto longeva e, generalemente, vive più di 10 anni, con punte di 20 e oltre, se ben curata!

COMPORTAMENTO SOCIALE

I Cincillà sono animali molto sociali e, pur imparando a interagire in maniera positiva con le persone, soffrono se privati della compagnia dei loro simili, fino alla depressione e alla automutilazione. In natura vivono in piccoli harem di un maschio e 3-5 femmine, in casa possono essere mantenuti in coppie oppure in paia di soggetti dello stesso sesso. Se si sceglie di avere una coppia, è prevedibile che si riprodurranno: a differenza di altri roditori, i Cincillà non sono molto prolifici; hanno una gravidanza lunga e di solito non danno alla luce più di 2 o 3 piccoli, una o due volte l’anno, quindi si tratta di una situazione più gestibile rispetto a cavie, ratti o criceti. Ciò non toglie che far nascere cuccioli sia una responsabilità da non sottovalutare, per le cure richieste dalla madre e dai piccoli, nonché per la necessità di trovare poi le giuste famiglie per i nuovi arrivati.

Se non si vuole affrontare questi problemi, un veterinario esperto in Piccoli Mammiferi potrà sterilizzare uno dei due Cincillà – di solito si sceglie il maschio, per la minor complessità dell’intervento – in maniera efficace e sicura. In alternativa, data la natura gregaria della specie, è possibile tenere paia o gruppetti di maschi o di femmine, soprattutto se si ha l’accortezza di prenderli da cuccioli tutti insieme e farli crescere senza mai separarli: è comunque una soluzione un po’ più a rischio e a volte si verificano liti, anche dopo anni di convivenza pacifica. Ancora più delicata, anche se comunque possibile, è l’introduzione di un nuovo soggetto adulto in una comunità preesistente.

ALLOGGIO IN CASA

Il Cincillà è un animaletto attivo e ha bisogno di una gabbia spaziosa, sia in larghezza che in altezza, anche considerando che non dovremmo mai tenere un Cincillà solo ma sempre almeno due (vedi oltre). Diciamo che le misure minime per due soggetti saranno 80 x 80 cm di pianta, sviluppata in altezza per 150 cm.

Altrettanto importante è l’arredamento interno di questo spazio, che consisterà in ripiani lisci e impermeabili, di materiale duro e difficilmente rosicchiabile, disposti alternativamente sui due lati a circa 20 cm l’uno dall’altro, in modo da creare un percorso sicuro che gli animali possano seguire saltando senza rischio di cadere. Oltre ai ripiani, se lo spazio lo consente, si potrà inserire un grosso ramo di legno duro (es. olivo) che servirà sia da passerella alternativa che da sfogo per la necessità di rosicchiare. Il fondo della gabbia dovrà essere liscio e impermeabile, meglio evitare le griglie per l’alto rischio di trauma alle zampine. Molti Cincillà imparano a urinare in una lettiera igienica (purtroppo non a defecarvi), in alternativa il fondo potrà essere coperto da uno strato di materiale assorbente morbido, ad esempio derivati della lavorazione del lino, canapa, carta riciclata e fibre di cotonetutte sempre selezionate e di alta qualità.

Accessori indispensabili dentro la gabbia saranno: un beverino a goccia, una ciotola per il pellettato – meglio se di vetro, di ceramica o di acciaio ben fissata alla parete; infatti, la plastica viene presto rosicchiata e sembra subito vecchia e sporca – nonché una fieniera per la somministrazione dell’alimento.

Il Cincillà ha anche bisogno di una o più casette – di legno, fieno o paglia pressata, da cambiare ogni tanto, per il riposo diurno: andranno sistemate sui ripiani più alti perché gli animaletti si sentono più al sicuro. Diversi Cincillà amano riposare anche in amache o tunnel sospesi al soffitto della gabbia.

Provvederemo poi a giochi per ingannare il tempo, come i legnetti da rosicchiare, di cui dovrà avere una fornitura costante. Si possono usare legnetti in commercio, preferibilmente non colorati, oppure rami naturali essiccati al sole: in questo caso è importante imparare a riconoscere le piante sicure da quelle tossiche! Fra i legni sicuri più comuni ricordiamo: melo, pero, salice, olivo, betulla, pioppo, castagno e nocciolo.

Un accessorio fondamentale per questa specie è il bagno di sabbia: i Cincillà, infatti, si rotolano nella sabbia fine per mantenere il pelo asciutto e sgrassato, con beneficio sia per la loro salute che per la loro estetica. La sabbia va fornita in un contenitore spazioso, con bordi abbastanza alti o, meglio ancora, chiuso con fori di accesso, per evitare di spargere sabbia dappertutto. È necessario utilizzare una sabbia apposita, molto fine e spesso addizionata a talco: la sabbia di mare NON va bene e, in generale, le sabbie grossolane che tendono a spezzare il pelo e ad irritare la pelle. Il bagnetto di sabbia non va lasciato sempre a disposizione, ma fornito una mezz’oretta al giorno e poi ritirato, per evitare che i Cincillà lo insudicino, ci scavino, ci urinino dentro. La sabbia può essere filtrata con un colino dopo ciascun bagno e regolarmente sostituita.

La gabbia andrà sistemata in una stanza tranquilla, piuttosto silenziosa e soprattutto fresca: la temperatura ideale per questo animale è compresa fra i 10 e 20 gradi. Sopra i 26 comincia a soffrire e si presenta il rischio di ipertermia e colpo di calore, soprattutto se la stanza è anche umida. In Italia, per tenere il Cincillà in sicurezza è quindi necessario provvedere a un qualche tipo di climatizzazione, almeno nei mesi estivi: anche bottiglie ghiacciate e siberini chiusi in scatole o griglie che impediscano all’animale di rosicchiarli o di bagnarsi il pelo venendoci a contatto diretto, sono utili per rinfrescare l’ambiente nei momenti più caldi.

ALIMENTAZIONE

I Cincillà sono animali erbivori, ma adattati alla vita in un ambiente piuttosto estremo, arido e freddo, dove la fase vegetativa delle piante è molto breve: per questo motivo, devono ricevere una dieta prevalentemente secca.

La base della loro razione sarà il fieno di fleolo (Timothy hay): sempre disponibile, di ottima qualità, verde, profumato e privo di muffe. Esso potrà poi essere integrato da altre qualità di fieno: fieno di avena (Oat hay), fieno di erba mazzolina (Orchard grass) nonché diverse qualità di fieni polifiti per aggiungere varietà alla razione. Una o due volte alla settimana. si può integrare con una manciata di fieno di erba medica (Alfaalfa Hay), nei cuccioli fino a sei mesi e nelle mamme in gravidanza/lattazione anche più spesso: quest’ultimo, infatti, è ricchissimo di proteine e di calcio e, se somministrato in eccesso, può creare problemi. Il fieno è fondamentale sia per mantenere in buona salute e attività  il tratto digerente – la carenza di fibra è la prima causa di stasi gastrointestinale, il famigerato “blocco”, che in questa specie è particolarmente difficile da curare – che per limare costantemente i denti a crescita continua del roditore.

Un altro alimento importantissimo sarà un pellettato specifico per Cincillà, in ragione di circa 30 gr a soggetto. Se non si trova il pellet specifico, si può usare temporaneamente quello per cavie, ma in generale è meglio rimanere su alimenti specifici. Teniamo presente anche che il Cincillà non tollera bene i cambi improvvisi di dieta , per cui è sempre consigliabile non trovarsi sprovvisti del suo cibo.

A differenza di cavie e conigli, i Cincillà non richiedono grandi quantità di vegetali freschi, che creano più danni che benefici. Soggetti gradualmente abituati ad essi possono ricevere minime quantità (un cucchiaino da tè) di carota, finocchio o sedano e, molto occasionalmente, anche di zucca, prezzemolo, bietola e cicoria (foglie dure ricche di fibre): sempre meglio evitare, invece, la frutta, troppo nutriente e ricca di zuccheri per questi animaletti evoluti in ambiente ostile. Comunque, i vegetali freschi vanno considerati un di più nella loro razione: un Cincillà può tranquillamente essere alimentato solo con alimenti secchi, a differenza di altri piccoli erbivori.

Oltre alla razione normale, per fare amicizia e divertirci coi nostri Cincillà sono importanti anche le leccornie o treats. Fra i treats adatti a questa specie, annoveriamo foglie e fiori disidratati di tarassaco, ortica, camomilla, malva, salvia, prezzemolo o basilico; ma anche bacche di gogj e di rosa canina e, non più di un paio di volte alla settimana, fiocchi di cereali integrali oppure pezzettini di frutta disidratata non zuccherata. Si possono usare erbette apposite per animali che trovate negli shop specializzati o si possono cercare in erboristeria.

Fra i NO ASSOLUTI nella dieta del Cincillà…. tutto il resto! Sono off limits le miscele di semi, le verdure acquose e la frutta, oltre a latte, carne pesce, cioccolata e dolciumi vari per uso umano o animale. Una dieta sana e semplice è il punto cardine per mantenere in salute il Cincillà.

Un consiglio prezioso è quello di abituare fin da subito il Cincillà a gradire il Critical Care, un alimento liofilizzato che sciolto in acqua si trasforma in una “pappa” somministrabile tramite cucchiaino, siringa o piattino e che può letteralmente salvare la vita di un piccolo erbivoro malato che per qualsiasi motivo smetta di alimentarsi.  Ne esistono diverse formulazioni anche aromatizzate, per cui si possono fare delle prove, ma se il nostro piccolo paziente sarà già abituato ad accettare e gradire l’alimentazione assistita vivrà in maniera molto meno stressante la manualità, quando necessaria.

MANIPOLARE IL CINCILLÀ

I Cincillà sono animaletti docili che non tendono a mordere: sono però fragili e delicati e si spaventano facilmente, quindi tendono a divincolarsi col rischio che, innavertitamente, possiamo far loro del male. I Cincillà devono essere sempre sorretti con due mani, una che contenga delicatamente le spalle e il torace ed una che sostenga il treno posteriore: mai lasciare un Cincillà penzolare da una sola mano perché scalciando e divincolandosi può causarsi seri danni! Soggetti particolarmente indocili che sfuggono la mano e vanno in panico possono essere afferrati alla base della coda per fermarli e poi sostenuti con l’altra mano: ATTENZIONE questo non vuol dire che i Cincillà “si tengono per la coda” perché se si afferra l’appendice troppo in fondo l’animale potrebbe lasciarci in mano il pelo, la cute o addirittura parte della coda stessa per salvarsi dal pericolo percepito. Questo meccanismo, chiamato autotomia, è simile a quello che fanno le nostre lucertole. Questo loro carattere timido e reattivo rende i Cincillà poco adatti ai bambini, sebbene, ovviamente, sia opportuno valutare caso per caso.  

PRECAUZIONI SANITARIE

Se correttamente gestiti, i Cincillà sono animaletti robusti che si ammalano raramente. I loro punti deboli sono:

  • Il caldo, come accennavamo prima
  • Il tratto digerente, soggetto a stasi (“blocco”) o, più raramente, la diarrea se la dieta non è ottimale
  • I denti, riguardo i quali questi animaletti sono subdoli rispetto, ad esempio, ai conigli. Manifestano infatti i sintomi più tardi rispetto ad altre specie, per cui la malattia ha più tempo per aggravarsi e spesso ci si trova a intervenire su situazioni già molto compromesse.
  • Il pelo, molto soggetto a micosi e ad altre anomalie, anche su base comportamentale (barbering)

Come tutti gli animali preda, i Cincillà sono molto abili a nascondere i sintomi e farci credere che vada sempre tutto bene, fino a che non si verifica il crollo. Per monitorare la loro salute possiamo:

  • Pesarli ogni 7-15 giorni su una bilancina elettronica da cucina: fino a che il peso si mantiene stabile è improbabile che l’animale abbia problemi seri
  • Monitorare quotidianamente la quantità e qualità dei pellet fecali: la riduzione di dimensione e numero degli stessi deve sempre metterci in allarme
  • Imparare a scostare le labbra e guardare i denti incisivi, che devono essere sempre pari fra loro e di un bel colore arancione
  • Individuare da subito un veterinario esperto in Piccoli Mammiferi e fargli controllare i nostri animaletti almeno una o due volte l’anno